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BIOMASSplus

Il nuovo sistema di certificazione biomassplus nasce dal lavoro congiunto tra AIEL ed ENAMA con l’obiettivo di rendere per la prima volta operativo in Italia uno standard di qualità per la legna da ardere, il cippato e le bricchette, identificato da un marchio riconoscibile dal mercato.
Lo schema di certificazione Biomassplus è volontario e applicato a produttori o distributori di biocombustibili legnosi che ne fanno richiesta. Il produttore è il primo soggetto che immette sul mercato il prodotto certificato, secondo la norma ISO 17225-1 (quindi ad esempio un produttore di cippato, non di tronchi); il distributore certificato è il soggetto che acquista il prodotto da un produttore, necessariamente certificato, e lo vende all’utente finale.
ENAMA è l’organismo di certificazione accreditato che provvede all’ispezione e al rilascio della certificazione secondo lo schema Biomassplus; AIEL è il titolare esclusivo del marchio e lo rilascia alle aziende certificate dall’organismo di certificazione.

Lo schema di certificazione, oltre alle classi di qualità definite dalle norme (A1, A2 e B), può prevedere, per alcuni prodotti, una classe “plus” (A1+), con limiti più restrittivi rispetto a quelli della norma, volti a identificare prodotti di straordinaria qualità (ad esempio cippato per gassificatori, cippatino, legna da ardere molto secca). Gli elementi qualitativi verificati dallo schema di certificazione, così come descritto nel manuale, si possono quindi raggruppare nei seguenti 3 punti:

  • Qualità di prodotto
  • Qualità dell'impianto
  • Qualità di processo

IL MANUALE BIOMASSPLUS

Il Manuale BiomassPlus è la linea guida che fornisce le istruzioni per l’ottenimento della certificazione e del marchio BiomassPlus. È composto da una parte generale, comune alla certificazione di tutti i biocombustibili legnosi considerati, e da più parti speciali, una per biocombustibile certificabile.
Nella parte generale del manuale sono descritti i riferimenti normativi di base, i compiti del responsabile interno della qualità, il sistema di tracciabilità (EN 15234), l’etichettatura e l’identificazione del produttore e distributore e i criteri di sostenibilità ambientale. Oltre a questo sono definite le procedure di certificazione, distinte per produttore e distributore (presentazione domanda, ispezione iniziale, ispezioni di sorveglianza), e le modalità di rilascio e revoca della certificazione e della licenza d’uso del marchio.
Nella parte speciale, riferita al prodotto specifico, sono indicati i requisiti qualitativi del biocombustibile e quelli infrastrutturali che deve rispettare l’azienda. Con il raggiungimento delle classi di qualità più elevata (da B ad A1+), i requisiti per il rilascio del marchio si fanno via via più stringenti. Il manuale definisce inoltre le misure per assicurare la qualità del prodotto, le procedure interne di controllo della qualità e la documentazione da predisporre per le verifiche ispettive. Le caratteristiche qualitative del prodotto sono definite dalla ISO 17225-1, integrate, per le classi A1plus (A1+), con elementi di restrizione in termini di contenuto idrico e pezzatura. Va da se che per garantire la continuità della conformità del prodotto a queste classi più stringenti, sono previsti requisiti infrastrutturali e dotazionali maggiori, quali ad esempio sistemi di essiccazione forzata e di vagliatura.
Lo schema seguente illustra in sintesi i requisiti strutturali e di processo richiesti per le diverse classi di qualità del prodotto da certificare. L’elenco completo è disponibile all’interno del Manuale BiomassPlus – parte speciale.

L’organismo di certificazione, durante la visita presso il produttore o il distributore, effettua il prelievo di un campione di biocombustibile, che viene poi inviato ad un laboratorio accreditato, il quale rilascia un certificato di analisi, elemento necessario ma non sufficiente per l’ottenimento del marchio. Il rilascio del marchio per una specifica classe di qualità prevede infatti che siano rispettati sia i requisiti di qualità intrinseca del materiale, sia i requisiti infrastrutturali, oltre ai requisiti legati alla qualità del processo.

IMPORTANZA DELLA CERTIFICAZIONE

La certificazione permette di garantire continuità della qualità del prodotto e sostenibilità del processo produttivo, aiutando la crescita e il consolidamento della professionalità degli operatori. Se alcune biomasse sono tradizionalmente impiegate negli usi comuni, non è detto che il mercato sia trasparente e l’impiego sia corretto, per cui diventa quasi obbligatorio per il consumatore finale diventare quasi “un esperto” di biomasse, per evitare i problemi connessi alla qualità. La standardizzazione dei biocombustibili ad uso non industriale permette all'utente finale di riconoscere facilmente la qualità del prodotto acquistato. La certificazione di terzo livello contribuisce a rendere il mercato più trasparente e gli operatori più qualificati, in una logica di sviluppo del mercato sostenibile, sotto il profilo economico e ambientale, inclusa la qualità dell’aria, perché la standardizzazione del biocombustibile è uno dei parametri fondamentali per garantire le prestazioni di rendimento ed emissione dichiarate dai costruttori dei generatori e attese dagli utenti finali.

PROSPETTIVE FUTURE

Stando alle Direttive comunitarie, poi recepite dai vari Paesi membri, nell’imminente futuro ci si aspetta una significativa restrizione dei livelli di emissione consentiti per l’utilizzo di apparecchi domestici e caldaie a biomasse. Diventa quindi fondamentale, specie nel segmento domestico e civile, garantire al mercato biocombustibili di qualità elevata e facilmente riconoscibile. La sostenibilità ambientale della filiera di produzione dei biocombustibili rinnovabili è strategica nel confronto con i consumatori e le istituzioni, sempre più attenti a questa questione. La sfida per il settore è la rapida implementazione sul mercato della certificazione anche come elemento di maggiore competitività delle imprese italiane e stimolo alla sostenibile mobilizzazione della risorsa legno nazionale.