IL PROBLEMA:
LE EMISSIONI DI PM10
Il riscaldamento a legna e pellet produce circa il 17% del particolato (PM10). La maggior parte di questo PM10 viene da vecchie stufe e caminetti, con tecnologie di combustione superate: il 70% degli apparecchi installati in Italia ha più di 10 anni di vita e contribuisce all’86% del PM10 derivante dalla combustione domestica di biomassa.
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LE CAUSE
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Secondo uno studio di Altroconsumo le vecchie stufe a legna e pellet hanno livelli di emissioni di PM10 8
volte superiori rispetto alle stufe moderne. Comunemente una stufa a legna installata da più di 10 anni ha un fattore di emissione pari
a 480 mg/Nm3 mentre una moderna stufa o un moderno inserto emettono dai 20 ai 30 mg/Nm3.
Ma i veri nemici della qualità dell’aria sono i camini aperti, che hanno un fattore di emissione pari a oltre 860 mg/Nm3!
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Anche l’utilizzatore quotidiano, soprattutto nel caso dei generatori a legna, ricopre un ruolo chiave nella riduzione delle emissioni dal camino: un uso non corretto provoca incrementi di PM10 fino a 10 volte maggiori rispetto a un uso corretto.
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LA SOLUZIONE
Rottamare
Promuovere la sostituzione degli apparecchi obsoleti con sistemi di riscaldamento a legna e pellet moderni ed efficienti, caratterizzati da
emissioni di PM10 da 4 a 8 volte inferiori rispetto alle tecnologie più datate.
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Educare
Informare e sensibilizzare gli utenti finali sul corretto utilizzo del generatore abbandonando abitudini e comportamenti errati.
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GLI STRUMENTI
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Conto Termico. L’incentivo propulsore del turn over tecnologico sostiene gli investimenti di sostituzione di vecchi generatori con nuovi dotati di tecnologie moderne a basse emissioni.
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ariaPulita®. La certificazione dei sistemi di riscaldamento a legna e pellet ad alta efficienza e basse emissioni è la garanzia per il consumatore che il proprio generatore lavora nel rispetto della buona qualità dell’aria.
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ENplus® e Biomassplus®. Le certificazioni di qualità dei biocombustibili legnosi, rispettivamente del pellet e della legna da ardere, sono lo strumento per essere certi della buona qualità del materiale che viene bruciato nella stufa con la garanzia di emissioni di polveri minime.
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AIELplus. Lo standard formativo per la qualifica professionale degli installatori e manutentori è la garanzia che il proprio generatore viene installato e manutenuto annualmente da un professionista abilitato e specializzato a operare su impianti a biomasse legnose.
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Comunicazione. Diffondere la corretta cultura del riscaldamento a legna e pellet è fondamentale per garantire il più basso livello di emissioni. Bastano poche semplici regole, ad esempio utilizzando solo legna ben stagionata e secca si riducono le emissioni del 77% oppure calibrare correttamente l’immissione dell’aria comburente nel braciere consente di abbattere il PM10 dell’85%.
PRIMI RISULTATI
Dal 2010 al 2018 la sostituzione delle tecnologie obsolete con generatori moderni, efficienti e a basse emissioni ha modificato il livello prestazionale del parco generatori nazionale e ha portato alla riduzione delle emissioni prodotte dal riscaldamento a legna e pellet: –23%, passando da 123.000 a 98.000 tonnellate (Ispra, 2020).
Anche in Lombardia Arpa rileva che negli ultimi 8 anni le emissioni dal riscaldamento domestico a biomasse legnose si sono ridotte del 30%, restando costante il numero di generatori installati; in Veneto un'indagine del 2018 a cura del Progetto PrepAIR ha evidenziato una riduzione di PM10 del 35% dal 2006 al 2018.
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Il Conto Termico ha dato forte impulso al turn over tecnologico; basti pensare che i 68.000 interventi su generatori a legna e pellet incentivati nel 2019 hanno comportato la mancata emissione di ben 3.300 tonnellate/anno di polveri sottili. Ma questo strumento è ancora poco conosciuto e le sue vere potenzialità in termini di riduzione di emissioni di PM10 sono tuttora inespresse.
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