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EVENTI 08-07-2020

Assemblea Soci 2020: il ruolo della nostra filiera legno-energia nella ripartenza del Paese

[le presentazioni sono in fondo alla news]

Si è tenuta ieri l’Assemblea annuale 2020 dei soci di AIEL, dal titolo “L’Italia riparte. Il ruolo delle biomasse per il futuro del Paese”, realizzata in videoconferenza in osservanza delle misure anti-Covid e con la collaborazione di Progetto Fuoco.
“Il tema della ripresa e della necessità di mettere in campo uno sforzo ulteriore per uscire dalla fase recessiva provocata dalla pandemia – ha affermato il Presidente di AIEL Domenico Brugnoni nel suo intervento di apertura - ha caratterizzato il lavoro di AIEL anche durante il lockdown. Pur garantendo condizioni di assoluta sicurezza, il team associativo ha continuato la sua azione politica, fondamentale per creare le condizioni alla ripartenza di tutta la filiera”.
Come costruire il futuro della prima energia rinnovabile del Paese è stato il focus intorno al quale si sono sviluppati gli interventi di approfondimento, a cominciare dalla presentazione dei dati raccolti nel report statistico AIEL sui consumi e le emissioni della combustione del legno da parte di Valter Francescato, direttore del dipartimento tecnico normativo di AIEL, Annalisa Paniz Direttrice Affari Generali e Relazioni Internazionali di AIEL e Marino Berton coordinatore.

Valter Francescato
Risultati report statistico osservatorio di AIEL

L’Osservatorio è uno strumento importante per monitorare e osservare non solo l’evoluzione dei consumi di biomasse legnose ma anche i cambiamenti del mix tecnologico e i loro effetti sulla qualità dell’aria. Poter contare su dati attendibili è fondamentale per favorire il processo decisionale delle istituzioni, grazie ad un punto di osservazione dinamico in grado di osservare l’andamento del trend degli ultimi dieci anni. Trend che hanno registrato un processo di rinnovamento del parco installato, di progressiva affermazione delle tecnologie di riscaldamento a pellet e di riduzione di quelle più obsolete (camino aperto). Il conto termico è l’incentivo più importante (circa il 30% degli apparecchi venduti nel 2019 ne ha usufruito). I consumi si sono progressivamente ridotti negli ultimi dieci anni, malgrado una crescita del pellet che non ha compensato il calo di consumi di legna da ardere.
Ciò nonostante, la conoscenza degli incentivi è ancora insufficiente, visto che secondo un recente sondaggio effettuato nelle Regioni del Bacino Padano nell’ambito del Progetto PrepAIR circa il 70% dei cittadini non è a conoscenza delle opportunità del Conto Termico.
Per quanto riguarda il Veneto, l’Osservatorio AIEL ha rilevato un calo del consumo finale di legna da ardere, passato dalle 2,13 Mt del 2006 (APAT-ARPAL 2006 Veneto), a 1,87 Mt nel 2013 (ARPA Veneto 2013) fino a 1,52 Mt rilevate dal Progetto PrepAIR nel 2018. Si tratta, in termini energetici (PJ), di un calo di quasi il 30%. Nello stesso arco di tempo, si è registrato, sempre in Veneto, un aumento complessivo del numero di generatori piuttosto limitato (5%), ma con una crescita importante degli apparecchi più performanti alimentati a pellet, che hanno progressivamente sostituito altre tecnologie più obsolete, meno efficienti e quindi con maggiori emissioni.
Questi dati indicano chiaramente come si sia messo in moto negli ultimi anni un processo di modernizzazione del parco installato, che ha portato, dal 2006 al 2018, ad un calo stimato intorno al 35% del livello di polveri sottili (PM10) imputabili al riscaldamento domestico a biomasse.
Tale miglioramento è in gran parte riconducibile al turn-over tecnologico e alla modernizzazione del parco generatori a biomasse installato. Infatti, la parte prevalente delle emissioni imputabile al riscaldamento a biomasse proviene dagli impianti esistenti installati oltre 10-15 anni fa, caratterizzati da una tecnologia di combustione superata e non più compatibile con il processo di miglioramento della qualità dell’aria.
“È in corso – ha dichiarato Valter Francescato - un processo di aggiornamento dei fattori di emissione che ci auguriamo possa consentire di avere una visione più oggettiva e realistica del contributo delle biomasse alla produzione di polveri sottili.
 È stata molto importante la maturità delle nostre imprese per mettere a valore i loro dati, aggregandoli e mettendo a punto un radar abbastanza affidabile per monitorare emissioni e consumi. Da qui la proposta è arrivata nei tavoli istituzionali, attraverso un confronto permanente con GSE e ISPRA per lo scambio di dati e informazioni. Siamo poi coinvolti nei tavoli tecnici del progetto PrepAIR e nell’aggiornamento dei fattori di emissione Ispra e infine nel progetto MATTM “CreiamoPA” con un’azione dedicata alla combustione domestica della biomassa. Il Report Statistico AIEL – ha concluso Francescato - è uno strumento fondamentale per migliorare le stime e per proporre politiche di settore efficaci e credibili, va quindi continuamente migliorato e implementato con il contributo di tutti”.

Annalisa Paniz
Piano nazionale di rottamazione e di educazione

La combustione della biomassa incide in modo significativo sulla qualità dell’aria. In Italia la situazione risulta particolarmente rilevante in alcune zone tra cui il bacino padano. Secondo dati recenti di Ispra il 54% delle emissioni di PM10 deriva dal riscaldamento. Il 17% delle emissioni di tutto il particolato è imputabile al riscaldamento domestico a biomassa (Arpae) risultando la terza fonte per importanza dopo trasporto su strada e agricoltura.
In questo contesto, si inserisce la proposta lanciata da AIEL di un Piano nazionale basato su due pilastri: la rottamazione degli apparecchi obsoleti e l’educazione al corretto uso delle biomasse legnose da parte dei cittadini-utenti.
L’approccio rottamare ed educare può portare due risultati:

  • Effetti ambientali migliorando la qualità dell’aria e riscaldando le famiglie italiane con una fonte rinnovabile, sostenibile e carbon neutral
  • Effetti socio-economici mantenendo e aumentando il fatturato delle aziende, garantendo l’occupazione, la tenuta del PIL nazionale, rafforzando il Made in Italy

“Circa il 70% degli apparecchi installati – ha precisato Annalisa Paniz - ha più di dieci anni di età ed emette l’86% del particolato derivante dalla combustione domestica di biomassa. Ancora troppi camini aperti e apparecchi obsoleti impediscono una riduzione delle emissioni. Se andassimo a sostituire da qui ai prossimi dieci anni 350 mila apparecchi all’anno, per un totale pari al55% dell’attuale parco vetusto installato, si ridurrebbero le emissioni del 36%”.
Un altro elemento importante è l’approccio dell’utente e la scolarizzazione dei cittadini che utilizzano biomasse. Attraverso l’uso corretto dell’apparecchio è possibile ridurre le emissioni anche di dieci volte rispetto ad un uso non corretto. L’utilizzo di combustibile certificato e ben secco, la giusta quantità di aria nelle camere di combustione, il suo corretto caricamento e accensione sono tutti aspetti che possono dare una spinta importante al settore.
Il ruolo delle biomasse è però anche quello di prima energia rinnovabile nel nostro Paese, una quota fondamentale per aiutare l’Italia a raggiungere l’obiettivo di FER al 2030.
“Il nostro obiettivo – prosegue Paniz- è ambizioso ma realizzabile: AIEL chiede pertanto di rafforzare il Conto Termico e garantirlo per i prossimi dieci anni. Il Conto Termico va confermato per il settore privato, potenziato non in termini di budget ma di capacità di fruizione da parte degli utenti finali, semplificando ulteriormente il meccanismo di accesso.
Anche il Superbonus può, anche grazie all’azione di advocacy svolta da AIEL, valorizzare le tecnologie a biomasse inserendole per esempio come tecnologie di sostituzione di caldaie a gasolio in zone non metanizzate. Il pm10 è un inquinante complesso influenzato da molteplici fattori e per questo serve un approccio integrato e non settoriale”.

Marino Berton
Il ruolo delle biomasse per il futuro del Paese

Qual è la principale causa del riscaldamento climatico che stiamo vivendo in questi anni? È l’energia. Nella storia dell’umanità non abbiamo mai vissuto una crescita de benessere paragonabile all’attuale. È stata la disponibilità di fonti energetiche a cambiare la storia dell’umanità e in particolare le fonti fossili, che oggi pongono una sfida fondamentale: quella di abbandonarle il più rapidamente possibile per una transizione verso fonti energetiche pulite e rinnovabili. Un cambiamento radicale del nostro modello di sviluppo, che coniughi benessere e sostenibilità. Solo così la febbre del pianeta potrà guarire. Le biomasse sono contemporaneamente l’energia rinnovabile più importante del pianeta e una minaccia per la qualità dell’aria. Le biomasse però a differenza delle altre forme energetiche si basano sul processo biochimico della fotosintesi, un processo incredibilmente efficiente che riesce a catturare la CO2 e produrre un vero e proprio “pannello solare” in grado di immagazzinare energia e rilasciarla nel momento del bisogno attraverso la combustione: il legno.
“Con la somma della rottamazione degli apparecchi e della scolarizzazione dell’utente – ha affermato Berton - siamo in grado di raggiungere tre obiettivi: ambientale (-70% emissioni biomasse), economico (più valore economico), sociale (più lavoro) dando un contributo importante all’uscita da questa fase recessiva. Il piano nazionale per la rottamazione e l’educazione proposto oggi da AIEL deve diventare un patrimonio sia delle aziende del nostro settore che delle istituzioni, e dovrà essere condiviso e riconosciuto come un elemento fondamentale per il futuro del settore delle biomasse ma guardando all’obiettivo più ampio del progressivo passaggio ad un sistema carbon-free”.
In chiusura, il Presidente Brugnoni ha auspicato che tutti i protagonisti della filiera legno-energia si possano nuovamente incontrare alla prossima edizione di Italia Legno Energia in programma alla fiera di Arezzo dal 4 al 6 febbraio 2021. “Ci auguriamo – ha concluso Brugnoni – che il settore possa tornare ad incontrarsi e a confrontarsi dal vivo continuando nel suo impegno per la corretta valorizzazione delle biomasse legnose in termini ambientali, economici e di sviluppo in termini di innovazione e tecnologie”.

SCARICA LA PRESENTAZIONE DI VALTER FRANCESCATO

SCARICA LA PRESENTAZIONE DI ANNALISA PANIZ