Progetto Logisticiplus: efficienza dei cantieri di cippatura e sostenbilità ambientale
Le biomasse legnose in Trentino possono contribuire alla decarbonizzazione dei consumi termici, visto che a parità di calore utile prodotto le fonti fossili immettono in atmosfera circa 10 volte più CO2-eq rispetto alla rinnovabile legno.
Nello specifico, il biocombustibile legnoso più utilizzato a fini termici ed elettrici che deriva dalla filiera corta della lavorazione del legno è il cippato. Nella Provincia autonoma di Trento questo biocombustibile è molto disponibile ma non pienamente sfruttato, infatti secondo uno studio del 2017 svolto dall’università di Padova e dalla stessa provincia riporta che circa il 37% del totale prodotto viene destinato extraprovincia. Questo valore arriva anche all’80% in alcuni distretti della provincia o nel caso di alcune aziende molto strutturate. Questa fuoriuscita di biocombustibile equivale alla perdita di tutta una serie di benefici economici, sociali ed ambientali.
Sulla valorizzazione della filiera corta del cippato da gestione forestale sostenibile è da tempo impegnata AIEL, Associazione italiana energie agroforestali, che rappresenta le aziende della filiera bosco, legno, energia. Nei giorni scorsi, in occasione di un convegno tenutosi al Solarium Predaia sono stati presentati i risultati del progetto LogistiCiPlus, studio che intende analizzare la logistica nei cantieri di produzione di cippato, realizzato in collaborazione con Tecnerga (capofila del Progetto), il Dipartimento territorio e sistemi agro-forestali dell’Università di Padova e due imprese forestali trentine: la Coradai di Daone e la Biasi Legno di Coredo. Il progetto è finanziato nell’ambito della Misura 16.1.1. del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 della Provincia autonoma di Trento. Utilizzando moderne tecnologie di telemetria, lo studio LogistiCiPlus conferma con dati scientifici la sostenibilità della filiera del cippato. I cantieri di cippatura, infatti, registrano l’emissione di 505 kg di CO2 eq, di cui il 76% riferibili all’operazione di cippatura, il 18% al trasferimento della macchina e il rimanente 6% agli spostamenti e ai tempi di attesa a motore acceso in cantiere.
L’emissione di gas climalteranti come la CO2 è legata alla combustione di combustibili fossili nell’utilizzo di macchine operatrici. Nonostante ciò il processo di ottenimento e utilizzo del cippato a fini energetici rimane ecosostenibile rispetto all’utilizzo di fonti fossili considerato che la CO2 emessa dalla combustione del legno era già presente nel “sistema” e viene subito riassorbita. Quando invece si usano combustibili fossili si va ad aggiungere ulteriore CO2 in atmosfera che invece era immobilizzata nella crosta terrestre e quindi fuori dal “sistema”.
Il processo di ottenimento di questo biocombustibile rimane però perfettibile in misura di logistica, qualità del materiale e efficienza delle macchine operatrici, per questo il progetto LogistiCiPlus certifica l’importanza dell’accessibilità delle aree forestali e della qualità della rete infrastrutturale nei contesti montani: un aspetto fondamentale per garantire sostenibilità, economicità ed efficienza dei cantieri, delle operazioni di trasporto e quindi del contenimento delle emissioni dirette di gas climalteranti. L’auspicio è che gli enti competenti possano intervenire per adeguare la rete infrastrutturale di accesso alle aree forestali.
La qualità del materiale inoltre gioca un ruolo fondamentale quanto a ecosostenibilità dello stesso dal momento che un materiale di qualità, a parità di emissione di gas clima alteranti, ha un potere calorifico più alto risultando quindi più efficiente.
Altrettanto importante è la logistica di cantiere, che deve considerare la corretta disposizione del materiale tenendo presenti le necessità di manovra della macchina cippatrice e dei mezzi su cui caricare il cippato. La visita al cantiere dimostrativo, tenutasi venerdì 10 luglio presso il Passo Predaia, ha consentito ai partecipanti di verificare direttamente le modalità più efficienti e sicure di conduzione delle attività. Nelle potenzialità della filiera corta del cippato stanno investendo i produttori professionali trentini che hanno intrapreso un percorso di qualificazione professionale e hanno ottenuto l’attestazione di conformità dei prodotti legnosi immessi sul mercato da parte di laboratori di analisi che verificano e assicurano che il cippato sia di classe A1, A2 o B, così come dichiarato dal produttore. Questo modo di operare mira a posizionarsi sul mercato in un’ottica di trasparenza e legalità. Le aziende boschive possono anche aderire allo schema di certificazione volontario Biomassplus® per garantire un prodotto che risponde a precisi requisiti di tracciabilità, sostenibilità, legalità e qualità.
L’evento di Passo Predaia è stato il primo di tre con altrettanti target specifici. Questo primo ha coinvolto tecnici, funzionari della Provincia e liberi professionisti coinvolti nella filiera legno-energia. Gli altri due eventi, attesi in autunno, vedranno coinvolti i settori degli impianti industriali, ad esempio i caseifici che necessitano di calore tutto l’anno, e i teleriscaldamenti con il coinvolgimenti degli enti pubblici.