Qualità dell'aria in Valle Camonica: AIEL nel panel di relatori per inquadrare il problema e le soluzioni attuabili
In Valle Camonica come tutte le valli chiuse ai due lati, non c’è una dispersione verticale dell’aria e nemmeno verso l’alto per via dell’assenza di venti e i dati sono paragonabili aquelli delle grandi città anche se cambiano le percentuali di inquinanti, meno silicio e alluminio per esempio ma più nitrato d’ammonio immesso in atmosfera dall’agricoltura e più benzo(a)pirene, inquinante riconosciuto comecancerogeno, emesso per il 70% da stufe e caminetti.
Gli effetti sulla salute ma anche sull’ambiente causati dall’inquinamento – si stima entro i prossimi 40 anni la metà dei 5 mila ghiacciai delle Alpi sarannocompletamente sciolti – possono essere mitigati dall’utilizzo di buone pratiche, come l’impiego del legno nelle costruzioni per ridurre sensibilmente le immissioni di CO2 e la sostituzione da parte dei cittadini di impianti obsoleti ed inquinanti con generatori nuovi dotati di moderna tecnologia.
Di questo e di altri case history di applicazione vistuosa delle biomasse si è parlato sabato scorso 14 novembre in occasione di un webinar organizzato dalla Comunità Montana di Valle Camonica con il Parco dell’Adamello e dedicato al tema della qualità dell'aria nella grande valle trasversale delle nostre Alpi.
Se ti sei perso l'evento, puoi seguire la registrazione qui: