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SOSTENIBILITÀ 14-06-2018

Votata ieri la nuova direttiva europea sulle energie rinnovabili

È stata votata ieri, nella notte tra il 13 e il 14 giugno, la nuova direttiva europea sulle rinnovabili (RED II) che sancisce il nuovo obiettivo vincolante per l'energia rinnovabile in Ue al 2030, fissato al 32%, compresa una revisione da attuarsi entro il 2023 per un eventuale rialzo dell'obiettivo Ue.
Per i raggiungimento del nuovo obiettivo è stata decisiva la presa di posizione dei Governi di Italia e Spagna che hanno cambiato gli equilibri europei. Entrambi i Paesi si sono schierati per il 35% (proposta del Parlamento) insieme a Svezia, Lussemburgo, Lituania, Portogallo; la Germania invece era rimasta ferma al 30% e la Francia al 32%. Gli stati membri non avranno obiettivi indicativi e non vincolanti.
È stato stabilito, inoltre, che:

  • la quota di fonti rinnovabili nei trasporti sia fissata al 14% con l’accordo per eliminare l’utilizzo di olio di palma entro il 2030.
  • la riduzione delle emissioni di CO2 è stata fissata al 40% entro il 2030.

Per la prima volta ci sono criteri di sostenibilità per le biomasse solide. L'approccio garantisce che la biomassa sia prodotta in modo sostenibile e legale, indipendentemente dalla sua origine geografica. I criteri di sostenibilità si applicheranno per gli impianti con potenza (sia elettrica sia termica) pari o superiore a 20 MW. Agli Stati membri è consentito fissare criteri di sostenibilità più elevati. Potrebbe quindi non esservi piena armonizzazione dei criteri di sostenibilità.
In termini di target gli impianti a biomassa per la produzione elettrica e termica (anche raffrescamento) dovranno dimostrare di garantire un risparmio dei gas effetto serra (GHG saving) del 70% dal 2012 e dell'80% dal 2026.
In caso di nuovi impianti che producono solo energia elettrica (non in CHP), le installazioni tra 50 MW e 100 MW devono soddisfare i criteri BAT (Best available technologies), gli impianti da 100 MW devono avere un'efficienza elettrica netta di almeno il 36%. I combustibili fossili non possono essere il principale combustibile, escludendo la co-combustione delle biomasse nelle centrali elettriche a carbone.
 
Non è stato raggiunto l'accordo sulla direttiva EED (Energy Efficiency Directive).