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POLITICA 27-10-2021

Transizione energetica, biodiversità, ricerca: la filiera si riunisce a Verona e lancia il Manifesto per il Legno

I cinque punti del manifesto: tutela della biodiversità; risorsa energetica per il pianeta; materiale sostitutivo della plastica; edilizia sicura ed efficiente; educazione, ricerca e cultura del legno.

Rompere con la monocoltura dell’abete rosso nell’edilizia per fare spazio ad altre specie e tutelare la biodiversità, spingere per una maggior programmazione nell’utilizzo del legno, valorizzare l’insegnamento e la ricerca scientifica sul tema del legno strutturale. Sono i punti fondamentali al centro del Manifesto per il Legno, documento che è stato presentato da tutti i protagonisti del settore mercoledì 27 ottobre in occasione della cerimonia di apertura di Wood Experience, il Salone Internazionale dedicato alla filiera del legno organizzato da Piemmeti, che si svolge in presenza a Verona dal 27 al 30 ottobre 2021.

«La presentazione del Manifesto per il Legno punta a dare un contributo di idee e contenuti al dibattito in atto attorno alla transizione ecologica per la decarbonizzazione del pianeta – spiega Raul Barbieri, direttore di Piemmeti, organizzatore di Wood Experience -. Se tra i temi più dibattuti in ambito pubblico ci sono l’elettrico, l’idrogeno, il metano, la risorsa legno, l'unica veramente rinnovabile e pulita, rischia di venire relegata ai margini delle strategie energetiche. Noi pensiamo invece che vada valorizzato come risorsa per una crescita sostenibile e pulita». Per i firmatari del Manifesto, il legno va riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità e deve diventare protagonista di una nuova edilizia sostenibile; della transizione energetica; diventare una risorsa gestita con criteri scientifici; essere alla base di un'economia circolare virtuosa e rinnovabile.

PUNTI CHIAVE DEL MANIFESTO

Cinque i punti del Manifesto per il Legno sottoscritto a Verona:

  • Tutela della biodiversità – La biodiversità va tutelata e promossa attraverso una programmazione attenta delle specie arboree che sono alla base dell’industria del legno. Bisogna avviare un processo per superare le monoculture, tra cui quella dell’abete rosso, aprendo ad altre specie adatte alla costruzione e alle finiture come pioppo, abete bianco, castagno, robinia, eucalipto e altre specie a chilometro zero. Un progetto complessivo che punta a salvaguardare quella biodiversità che la sostenibilità ambientale reclama.
  • Risorsa energetica per il pianeta – Da sempre la biomassa legnosa è la prima fonte di calore ed energia dell’uomo. Può continuare ad esserlo se prodotta da materia prima lavorata secondo l’approccio “in cascata”, che valorizza quindi gli scarti dell’industria di prima lavorazione del legno, e grazie alla tecnologia che permette di realizzare impianti di riscaldamento e di produzione di energia, domestici e di grandi dimensioni, a bassissime emissioni e altissima efficienza.
  • Un materiale innovativo e versatile – Il legno ci consente di sostituire progressivamente l’utilizzo della plastica e dei materiali derivanti dal petrolio in moltissime applicazioni, in primis gli imballaggi. Grazie ai biomateriali le caratteristiche intrinseche del legno possono essere potenziate rendendolo versatile e adatto all’utilizzo combinato con le più avanzate tecnologie, come le macchine a controllo numerico computerizzato.
  • Una risorsa efficiente e sicura per l’edilizia - Il legno va impiegato nell’edilizia con sempre maggior efficienza: anche se è una risorsa rinnovabile, è necessario studiare processi di maggior razionalità del suo uso sfruttando le tecnologie dell’industria 4.0. Il legno va impiegato dove serve e dove è apprezzato, dove sia una intelligente alternativa ad altri materiali grazie ai requisiti di risparmio energetico, di comfort abitativo e di sicurezza antisismica.
  • Educazione, ricerca e cultura - Il legno reclama insegnamento e ricerca scientifica. Altrimenti anche i più illuminati programmi, come la transizione ecologica rimarranno desideri. Oggi il legno si insegna in pochissime scuole e alla ricerca ad esso collegato sono assegnate poche risorse. I firmatari del Manifesto si impegnano perciò a promuovere la cultura del legno in ogni sede.


I PROMOTORI
Il Manifesto per il Legno è stato presentato in apertura di Wood Experience (27-30 novembre, Fiera di Verona) da Maurizio Danese, presidente Veronafiere; Ado Rebuli, presidente Piemmeti Spa; Franco Laner, professore IUAV; Domenico Brugnoni, presidente AIEL, Associazione italiana energie agroforestali; Alessandro Tosato, Presidente Lignum Consorzio di tutela del Mobile di Verona. A loro si sono aggiunti anche le principali aziende presenti a Verona.

«C'è l'imprescindibile necessità di tutelare e promuovere la biodiversità, programmare il futuro per agganciare una transizione energetica che deve costruire un nuovo modello di economia nel medio periodo – spiega il prof. Franco Laner, architetto, professore allo Iuav e pioniere dell'impiego del legno lamellare in Italia, tra i promotori del Manifesto –. Tutto questo, in un Paese come l’Italia che vede la sua massa forestale aumentare, può essere fatto anche attraverso una gestione forestale sostenibile. Questo patto tra tutti i protagonisti della filiera è fondamentale e ribadisce il ruolo centrale del legno per una crescita sostenibile e virtuosa». 

«Il progresso tecnologico che il settore del riscaldamento a legna ha avuto in questi ultimi anni è stato epocale – dichiara Annalisa Paniz, direttrice generale di AIEL, Associazione italiana energie agroforestali –. Oggi sul mercato sono disponibili generatori in grado di valorizzare la risorsa legno dal punto di vista energetico con altissimi rendimenti e minimi livelli di emissioni. Ora quindi sta alla politica scegliere di puntare su questa fonte di energia che è rinnovabile, programmabile e sostenibile – prosegue Paniz –, rappresentando così uno strumento fondamentale per il processo europeo verso la decarbonizzazione del settore del riscaldamento residenziale».

«Il sistema del legno-arredo – spiega Alessandro Tosato, Presidente Lignum Consorzio di tutela del Mobile di Verona – rappresenta un punto di forza di un territorio che si vuole rivolto al futuro. Il mondo del mobile, rinfrancato da nuove energie e dagli ottimi dati del 2021, può rappresentare un driver capace di unire tradizione e innovazione. Il dialogo tra il Distretto che rappresentiamo per la Regione del Veneto e tutti gli attori interessati alla tutela e alla promozione del legno deve essere perseguito con forza».