Vendita al dettaglio di legna e pellet: servizio essenziale per cui non serve il green pass
Lo scorso venerdì 21 gennaio 2022, il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi ha firmato il Dpcm che individua le attività essenziali e primarie della persona per soddisfare le quali non sarà richiesto il possesso del Green Pass.
Tra le attività di prima necessità che non richiederanno l’esibizione del certificato verde rientra anche il commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento, compresi naturalmente i negozi che forniscono legna da ardere, pellet, cippato o bricchette per alimentare stufe, caldaie e impianti a biomasse legnose volti alla produzione di calore.
Si tratta di una misura necessaria per garantire a tutti i cittadini il diritto ad usufruire dei servizi essenziali per il riscaldamento domestico e/o la produzione di acqua calda sanitaria in casa, che conferma l’indirizzo del precedente Governo che aveva accolto la richiesta giunta da AIEL Associazione italiana energie agroforestali di considerare i combustibili legnosi destinati al riscaldamento (pellet, legna da ardere, bricchette e cippato) come beni di prima necessità, la cui rivendita al dettaglio, commercio all'ingrosso e produzione non dovesse essere soggetta a limitazioni.
Il Decreto ministeriale che entrerà in vigore dal prossimo 1° febbraio, raggruppa una serie di "servizi e attività che si svolgono al chiuso" considerate fondamentali per garantire le "esigenze essenziali e primarie della persona" in quattro ambiti: alimentazione e beni di prima necessità, salute, sicurezza e giustizia.
“Oltre il 25% delle famiglie italiane (Istat, 2013) impiega biomassa legnosa per riscaldarsi – afferma Annalisa Paniz, Direttore generale di AIEL – principalmente legna da ardere e pellet, spesso in modo prevalente o esclusivo. Per questo è importante che possano continuare a rifornirsi di pellet, legna da ardere, bricchette e cippato anche in caso di limitazioni dovute all’introduzione dell’obbligo del Green Pass. L’auspicio è che si possa ritornare in tempi brevi alla normalità ma è importante considerare che fra le diverse ragioni che conducono le famiglie italiane a riscaldarsi impiegando combustibili legnosi, una delle principali è quella economica, essendo il riscaldamento una delle maggiori voci di costo del bilancio delle famiglie. Il canale di vendita al dettaglio testimonia l’urgenza e la “necessità” di acquistare il combustibile per riscaldarsi. Infatti, solo coloro che non hanno disponibilità economiche sufficienti all’acquisto anticipato, per far fronte all’intera annata termica, rivolgono la propria preferenza al commercio al dettaglio. Usualmente, si tratta delle famiglie meno abbienti, di cui non possiamo dimenticare necessità e problematiche”.