AIEL è intervenuta ieri a un’audizione della Camera dedicata al contrasto alla diffusione del bostrico tipografo. Questo coleottero scolitide, Ips thypographus, cibandosi di legno sta provocando ingenti danni ai boschi del nord-est già flagellati dalla tempesta Vaia nel 2018. Le problematiche connesse sono:

• l’enorme disponibilità di materiale rispetto a quello previsto (+1,6 milioni di m³ negli ultimi 3 anni);
• l’incapacità da parte del settore del legno nazionale di gestire e lavorare tutto questo materiale disponibile sul mercato;
• lo scarso valore del legname che non può essere avviato a nessun utilizzo nobile.

Oltre a una programmaticità forestale a monte del problema contingente, che prevederebbe più gestione e progettazione forestale, la ristrutturazione delle aree forestali a vantaggio della resilienza delle stesse e uan maggiore tempestività nei tagli fitosanitari, una possibile soluzione a questo problema risiede anche nella valorizzazione della filiera bosco-legno-energia in un’ottica di uso a cascata della biomassa e gli esempi virtuosi già operativi sul territorio non mancano.

«L’uso sostenibile dei biocombustibili legnosi – propone Annalisa Paniz, direttrice generale di AIEL - la cui produzione è strettamente connessa alla gestione del territorio non solo può ridurre il tasso di dipendenza dalle fonti fossili ma anche e soprattutto limitare la dipendenza da forniture da altri Paesi oggi necessario più che mai, garantendo l’autonomia energetica, stimolando l’iniziativa economica e l’occupazione».

La strategia energetica per un calore rinnovabile deve vedere una progressiva riduzione dell’utilizzo del gas naturale e quindi fondarsi anche su piccoli medi impianti centralizzati a biomassa legnosa, impianti di cogenerazione, teleriscaldamento e calore di processo, ma anche sulle moderne stufe che, grazie ai progressi tecnologici degli ultimi anni, garantiscono alto rendimento, efficienza energetica e basse emissioni di particolato
 

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