Il futuro dell’energia del legno nelle attuali politiche energetiche e ambientali
All’assemblea dei soci di AIEL il confronto tra aziende della filiera legno-energia e tecnici delle istituzioni sulle politiche e le prospettive di sviluppo per la filiera
L’impatto delle politiche energetiche e ambientali dell’UE sul settore delle bioenergie, gli obiettivi nazionali per le fonti rinnovabili, le normative e gli incentivi per promuoverle, l’evoluzione delle politiche di qualità dell’aria nel bacino padano e dei livelli prestazionali degli apparecchi a biomassa, per conciliare obiettivi energetici ed ambientali. Le aziende della filiera legno-energia, produttori di biocombustibili legnosi e apparecchi per la generazione di calore, rivenditori, installatori e manutentori, hanno discusso di questi temi venerdì 11 ottobre in occasione dell’Assemblea 2024 dei Soci AIEL – Associazione italiana energie agroforestali – tenutasi presso la sede del Museo Nicolis di Villafranca di Verona.
Focus dell’incontro è stato il futuro dell’energia del legno nelle attuali politiche energetiche e ambientali, tra decarbonizzazione, sostenibilità e tecnologia, le sfide e le opportunità che la filiera legno-energia è chiamata ad affrontare, innanzi tutto a livello politico e industriale. Dal dibattito è emersa chiaramente la richiesta del settore di politiche ambiziose ma applicabili, che non ostacolino le imprese ma le accompagnino in uno sviluppo tecnologico e di innovazione che è già in atto da anni.
“L’Assemblea di AIEL di quest’anno punta ad aprire un confronto interno alla filiera in un contesto complicato che richiede grande coesione e coraggio – ha spiegato in apertura dell’incontro il Presidente di AIEL Domenico Brugnoni –. Oggi vogliamo riflettere insieme su come rendere ancora più efficace il nostro impegno comune: valorizzare il ruolo cruciale delle bioenergie nel sistema energetico nazionale e promuovere un uso sostenibile e consapevole delle risorse legnose. Siamo coscienti dell’importanza di queste sfide che dobbiamo superare insieme per il futuro del settore. Per questo, in quello che sarà l’ultimo anno del mio mandato come Presidente di AIEL, mi adopererò, insieme al Consiglio Direttivo e alla Struttura tutta, per traghettare l’Associazione verso le prossime evoluzioni, affinché i risultati ottenuti finora possano essere ulteriormente consolidati, affrontando con determinazione le questioni a tutti i livelli politici, regionali, nazionali ed europei”.
“Il settore continua a rappresentare la prima fonte di energia rinnovabile a livello nazionale e internazionale – ha ricordato Il Presidente di CIA Agricoltori italiani Cristiano Fini nel suo messaggio letto da Gianmichele Passarini, membro del Consiglio Direttivo di Aiel e Presidente di CIA Veneto –. In Italia più di un terzo di tutta l’energia rinnovabile nei consumi finali lordi dipende dalle biomasse. Senza gli 8 megatep generati dalla termica di questo settore, l’Italia non avrebbe mai raggiunto gli obiettivi vincolanti posti dall’unione europea. Ciononostante, il recepimento di direttive europee che generano provvedimenti nazionali, regionali e comunali sempre più restrittivi sta determinando oggettive difficoltà nell’immediato e prospettive di sviluppo incerte per il futuro”.
Irene Di Padua, Policy director di Bioenergy Europe, si è concentrata proprio sul complesso panorama delle politiche europee che impattano in vario modo sul settore, a partire dalla Direttiva europea sulle energie rinnovabili RED III, il Regolamento EUDR sulla deforestazione, il Regolamento NRL sul ripristino degli ecosistemi degradati, il Regolamento Ecodesign che stabilisce i limiti sulle emissioni per la commercializzazione di prodotti energetici nel mercato europeo, e infine il regolamento sull’Energy Label. “Come Bioenergy Europe – ha spiegato Di Padua – spingiamo per un approccio legislativo che tenga in considerazione tutti i fattori che concorrono a rendere le bioenergie una fonte energetica virtuosa e da valorizzare, senza approcci ideologici che rischiano di danneggiare una parte importante del sistema economico del Paese”.
Enrico Bonacci, membro della Segreteria tecnica del Dipartimento Energia del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha poi approfondito il livello nazionale e l’evoluzione della strategia energetica nazionale, evidenziando l’apporto sostanziale delle biomasse per il raggiungimento degli obiettivi delle rinnovabili termiche per gli obiettivi al 2030 e illustrando le novità di alcuni dei principali meccanismi incentivanti attualmente in fase di revisione come Conto Termico 3.0, certificati bianchi e detrazioni fiscali. “È necessario per il futuro energetico del Paese combinare l’esigenza di una sensibile riduzione di consumi ed emissioni con la risoluzione delle problematiche di qualità dell’aria e di decarbonizzazione – ha detto in conclusione Bonacci – senza mettere all’angolo tecnologie come le biomasse che sono essenziali per il raggiungimento delle quote rinnovabili al 2030 e a mio avviso continueranno ad esserlo anche molto tempo dopo”.
Gianluca Gurrieri dell’U.O. Clima, Emissioni e Agenti Fisici della Regione Lombardia, ha ricordato l’evoluzione storica delle direttive sulla qualità dell’aria, dalla regolazione delle emissioni in ambito industriale, a quello dei trasporti, fino al settore agricolo e ai sistemi di riscaldamento a biomassa legnosa. I fattori di emissione degli apparecchi a biomassa, un tempo incomparabili con impianti a gas e altre fonti fossili, hanno visto negli anni miglioramenti evidente, avvicinandosi sempre più ai benchmark delle altre fonti energetiche. “Grazie allo sforzo tecnologico del settore per rispondere alle istanze da parte delle istituzioni si vede oggi sul mercato una risposta positiva, con limiti di emissioni che già oggi sono più ambiziosi di quanto previsto dalla normativa Ecodesign – ha spiegato Gurrieri –. Bisogna proseguire nello sforzo di innovazione tecnologica per migliorare le prestazioni e contemporaneamente continuare a sostituire gli impianti obsoleti con quelli di ultima generazione, riconoscendo il ruolo positivo della biomassa in quanto risorsa rinnovabile che favorisce il presidio del territorio che crea occupazione a livello locale e consente di preservare gli habitat naturali e la biodiversità”.
Dopo il dibattito con i soci e i relatori, la seconda parte della giornata si è concentrata sull’evoluzione associativa con la relazione del Presidente di AIEL Domenico Brugnoni e della Direttrice generale Annalisa Paniz che ha raccontato le attività dell’ultimo anno dell’associazione, tra confronti tecnici, interlocuzioni politiche ed eventi di divulgazione. “Abbiamo la necessità di raddoppiare in pochi anni la copertura dei consumi finali lordi di energia termica da fonti rinnovabili, passando dall’attuale 20% al 35,9% entro il 2030– ha ricordato a chiusura dei lavori la Direttrice Paniz –. Un obiettivo complesso in cui c’è un solo punto fermo: le biomasse saranno ancora la prima fonte rinnovabile nel riscaldamento al 2030, con una penetrazione pari al 43%. La sfida che abbiamo di fronte nei prossimi anni, e che siamo in grado di vincere, è quella di conciliare energia e ambiente attraverso l’innovazione tecnologica e un approccio olistico ed integrato, considerando cioè tutti i benefici energetici, ambientali, sociali ed economici che la filiera legno-energia produce”.