CLEAN AIR DIALOGUE TORINO
Incontro bilaterale tra Unione Europea e Italia sui temi della qualità dell`aria
LA POSIZIONE DI AIEL SUI CONTENUTI SUL PIANO D'AZIONE PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELL'ARIA FIRMATO DA GOVERNO, DICASTERI, REGIONI E PROVINCE AUTONOME
Ieri 4.06.2019 a Torino, nell’ambito prima giornata del "Clean air dialogue", il dialogo bilaterale con la Commissione europea per ridurre le emissioni dannose causate dall'industria, dal traffico, dagli impianti di produzione di energia e dall'agricoltura, è stato sottoscritto dalla Presidenza del Consiglio e dai ministri dell’Ambiente, dell’Economia, dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti, delle Politiche agricole e della Salute e dal presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome il protocollo che attiva il “Piano d’azione per il miglioramento della qualità dell’aria”.
Il documento, frutto di una intensa collaborazione fra Governo, dicasteri e Regioni e Province autonome, contiene precisi impegni e misure di riduzione che riguardano i tre settori che contribuiscono maggiormente agli ancora elevati livelli di inquinamento, soprattutto invernali: trasporti, agricoltura e riscaldamento domestico a biomasse. L’appuntamento internazionale di Torino (“Clean Air Dialogue”), rappresenta anche occasione di confronto con l’Unione europea, nella consapevolezza che bisogna fare di più rispetto alle misure adottate finora dall’Italia, anche con riferimento all’Accordo del Bacino Padano sottoscritto dalle Regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto che hanno adottato provvedimenti comuni per il miglioramento della qualità dell’aria.
5 AMBITI DI INTERVENTO
Il Piano è articolato in 5 ambiti di intervento: uno trasversale e quattro tematici.
Le misure che riguardano il nostro settore sono contenute dell’Ambito di intervento 2 e 4, di seguito si riassumono i provvedimenti più significativi.
- Limitazioni all’abbruciamento dei residui vegetali a cielo aperto. Formulare una proposta di modifica del decreto legislativo 152/2006 volta progressivamente a limitare la pratica dell’abbruciamento dei residui vegetali, anche nell’ottica del recupero e valorizzazione di tali residui.
- Riduzione delle emissioni inquinanti derivanti dalle stufe a legna e pellet. Introduzione delle 4 Stelle per l’ingresso al Conto Termico (CT), un allineamento dei requisiti prestazionali del CT anche ai meccanismi delle detrazioni fiscali e misure di incentivazione della “rottamazione” di vecchi impianti a biomasse con moderni impianti a biomasse, almeno fino alla chiusura delle procedure di infrazione per PM10 e NO2.
- Riduzione delle emissioni inquinanti derivanti dagli impianti termici alimentati a biomassa. Introduzione della certificazione dei biocombustibili legna, cippato e bricchetti (ISO 17225 3-4-5) nel CT, inclusi principi di tracciabilità e sostenibilità che garantiscano una evitata emissione di CO2 per unità di energia prodotta. Promuovere il teleriscaldamento nelle aree critiche.
- Qualificazione degli installatori di impianti alimentati a fonti rinnovabili. Adottare un decreto di aggiornamento del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, relativamente alla qualificazione degli installatori e dei manutentori di impianti alimentati a fonti rinnovabili (FER), con l’obiettivo di migliorare gli attuali percorsi formativi obbligatori.
I referenti delle azioni si impegnano ad attivarle entro 180 dall’entrata in vigore del protocollo.
LA POSIZIONE DI AIEL
AIEL ritiene che gli interventi azioni previsti dal Piano di azione vadano nella direzione giusta: è apprezzabile, innanzi tutto, l’approccio di “filiera” - dal combustibile all’impianto - delle misure di riduzione.
- La valorizzazione energetica dei residui delle coltivazioni legnose agricole (potature) può ridurre notevolmente le emissioni di PM e IPA in certi periodi dell’anno, esistono già buone pratiche sul territorio nazionale che possono essere replicate nei distretti viticoli, olivicoli e corilicoli.
- È corretto incentivare l’installazione delle migliori tecnologie, favorendo l’accelerazione della rottamazione del vecchio parco installato con moderne e performanti tecnologie. Positivo è anche l’allineamento dei requisiti prestazionali tra i diversi meccanismi incentivanti, anche se andrebbero allineate anche le procedure di istruttoria, in un’ottica di semplificazione.
- La certificazione dei biocombustibili è necessaria, tuttavia è auspicabile sia applicata senza penalizzare i virtuosi e diffusi processi di autoconsumo della legna da ardere. Bene anche l’aggiornamento del Dlgs. 28/2011 per migliorare la competenza degli installatori-manutentori, che hanno un ruolo chiave, anche nel favorire un corretto turnover tecnologico.
Tuttavia, è necessario potenziare le attività di ispezione e controllo degli impianti per favorire gli operatori virtuosi e il fondamentale popolamento dei catasti informatici degli impianti termici che, in alcune Regioni ancora non sono partiti.
Nel documento mancano, secondo AIEL, anche alcune importanti azioni orientate ai cittadini, ovvero gli utenti finali.
È fondamentale prevedere azioni di educazione al corretto utilizzo degli impianti a biomasse, il comportamento dell’utente finale è infatti determinante sui fattori di emissioni reali degli impianti domestici, in particolare quelli a legna. Inoltre, sono mancate finora azioni concrete ed efficaci sulla promozione diffusa del Conto Termico.
Nonostante siano aumentate molto le richieste, siamo purtroppo ancora molto lontani dai tetti di spesa annua cumulata: l’80% delle risorse disponibili rimane ancora inutilizzato.
AIEL auspica quindi che queste misure possano essere integrate nel piano e attivate dalle Regioni e dai Comuni, con il sostegno dei Ministeri competenti.