Il decreto crescita sblocca finalmente i certificati bianchi per le biomasse
Il Presidente di AIEL, Domenico Brugnoni: "la certezza delle regole consentirà al settore di pianificare il proprio futuro in termini di sostenibilità economica ed ambientale".
Comunicato stampa 28 giugno 2019
Finalmente si è fatta chiarezza sulle possibilità di utilizzo dei Certificati Bianchi, confermando in modo definitivo che il meccanismo incentivante per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili si estende anche alle biomasse. Da oggi, si aprono nuove prospettive per la filiera legno-energia, che da anni era in attesa di indicazioni indispensabili per pianificare il suo modello di business e i relativi investimenti.
C'è soddisfazione in AIEL, Associazione italiana energie agroforestali per i contenuti del Decreto Crescita approvato in via definitiva dal Senato. Da tempo infatti, AIEL era in prima linea per sbloccare il meccanismo dei Certificati Bianchi applicati alle biomasse, rimasto di fatto inapplicato a causa di difficoltà interpretative.
Ora, il DL Crescita ridefinisce il meccanismo dei Certificati Bianchi riconoscendo un incentivo equlibrato oltre che per l’incremento di efficienza anche per la sostituzione dei vettori fossili per le termiche rinnovabili: biomasse legnose, solare termico, bioliquidi e biogas. Questa misura “sblocca” finalmente molti investimenti virtuosi per la realizzazione di impianti di produzione di energia termica da biomasse soprattutto nel settore industriale, ovvero nei processi produttivi, per i quali mancava un meccanismo incentivante (il Conto Termico incentiva infatti solo la climatizzazione). La misura sostiene finanziamenti orientati all’efficientamento energetico, favorendo il turn-over tecnologico e la sostituzione dei vettori fossili, gasolio e olio combustibile in primis. Preme evidenziare che questo meccanismo consentirà di incrementare la produzione di termica rinnovabile con impianti estremamente performanti, in quanto la scala industriale consente l’applicazione di soluzioni tecnologiche avanzate che, dal punto di vista delle emissioni di PM e NOx sono paragonabili alla combustione del metano, con una differenza importante, che con le biomasse legnose risparmiamo l’emissione in atmosfera di 250 kg di CO2-eq per ogni MWh di energia primaria sostituta, un contributo importante alla mitigazione dei cambiamenti climatici senza alcun impatto negativo locale sulla qualità dell’aria. Secondo le nostre stime il meccanismo, nei prossimi 5 anni, potrebbe attivare potenzialmente la realizzazione di 1.600 impianti, investimenti per oltre 1,5 miliardi di Euro, nei settori agroindustriali e industriali, nel teleriscaldamento, nel settore alberghiero e nel settore delle coltivazioni protette (serre). Abbiamo stimato un risparmio potenziale di circa mezzo milione di tonnellate equivalenti di petrolio.
Lo sblocco dei Certificati Bianchi per le biomasse è un risultato importante, che finalmente dà agli operatori della filiera legno-energia che rappresentiamo regole certe. Lo conferma Domenico Brugnoni Presidente di AIEL: "Siamo molto soddisfatti per il lavoro svolto dall'associazione, che ha richiesto molta determinazione, perseveranza e gioco di squadra. Il settore finalmente può pianificare il proprio futuro con la certezza delle regole e questo è molto importante dal punto di vista imprenditoriale ed economico. Ma voglio anche sottolineare che questa misura apre la strada alla realizzazione di progetti e investimenti nel campo dell'efficientamento energetico e dello sviluppo sostenibile, dando finalmente un segnale concreto nella direzione della lotta ai cambiamenti climatici e della transizione energetica, come richiesto dagli accordi internazionali a cui l'Italia ha aderito, a cominciare dalla COP21 di Parigi fino alla COOP24 di Katowice".
Va infine positivamente sottolineato il fatto che su questo tema si è registrata una convergenza tra le diverse espressioni politiche nell’ambito delle Commissioni parlamentari che hanno esaminato il provvedimento.